Anche nei processi ipnotici più semplici, si attivano dinamiche relazionali profonde e transferali, spesso descritte con il termine “coinvolgimento arcaico” (Költő et al., 2019). Durante una sessione ipnotica, infatti, si attivano circuiti cerebrali come la corteccia cingolata anteriore, coinvolti nella regolazione emotiva e nel riconoscimento interpersonale (Coan, 2010), quindi le prime esperienze di attaccamento e modelli relazionali primitivi: proprio quelle “materie prime” su cui agisce il cambiamento terapeutico, secondo molti orientamenti.
In letteratura si distinguono due principali stili ipnotici: uno “materno” (emotivo, accudente) e uno “paterno” (cognitivo, autoritario) (Bányai, 2018). Questi stili riflettono le caratteristiche genetiche e, soprattutto, i primi vissuti dell’ipnotizzatore e dell’ipnotizzato. Tuttavia, è sorprendente constatare come la sincronia relazionale non possa essere prevista semplicemente dallo stile condiviso tra ipnotista e paziente. Anche se entrambi possiedono uno stile “materno”, ciò non implica necessariamente una risonanza tra loro.
La sincronia che si crea durante l’ipnosi è un fenomeno indipendente, distinto sia dall’induzione ipnotica che dalla suscettibilità ipnotica. Studi statistici e genetici come quelli di Varga et al. (2012) indicano che la sincronia non è direttamente correlata né alla profondità della trance né al coinvolgimento arcaico.
Rimane aperta la domanda su come la sintonia tra paziente e terapeuta, considerata essenziale in molti approcci terapeutici, possa influenzare i modelli di attaccamento e relazioni primarie, se i due processi siano effettivamente indipendenti. Sebbene spesso l’ipnosi sia percepita come una tecnica di secondo piano, essa rivela il suo valore come strumento di ricerca, poiché consente di studiare in modo preciso contesti sperimentali non facilmente esplorabili con metodi tradizionali.
Referenze: Költő, A., Józsa, E. and Bányai, É. I. (2019) ‘Recalled Parental Rearing Style and Dimensions of Hypnotic Response’, International Journal of Clinical and Experimental Hypnosis. Routledge, 67(2), pp. 157–191. Coan, J. A. (2010) ‘Adult attachment and the brain’, Journal of Social and Personal Relationships, 27(2), pp. 210–217 Bányai, É. I. (2018) ‘Active-Alert Hypnosis: History, Research, and Applications’, American Journal of Clinical Hypnosis. Routledge, 61(2), pp. 88–107. Varga, K. et al. (2012) ‘Phenomenological synchrony and hypnotic susceptibility’, Contemporary Hypnosis and Integrative Therapy, 29(2), pp. 156–168.
Autore: Andrea Moro